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🦋 Volare come le farfalle - Intervista a Daniela Battaglia
Oggi abbiamo il piacere di incontrare Daniela Battaglia, autrice che con la sua scrittura profonda e sensibile ha saputo conquistare un pubblico sempre più ampio.
In questa intervista scopriremo qualcosa di più sul suo percorso, sulle fonti della sua ispirazione e sui temi che attraversano la sua opera letteraria.
1. Quando hai scoperto il desiderio di scrivere per l’infanzia? C’è stato un momento o un incontro che ti ha fatto capire che questa era la tua voce?
In realtà ho sempre amato scrivere sin dall’infanzia, ricordo ancora un quadernino che custodivo gelosamente in cui avevo scritto la mia prima poesia, avevo 6 o 7 anni, era dedicata al volo delle farfalle e terminava così: o farfalline, dateci le vostre ali che anche noi vogliam volare.
2. Nei tuoi albi si respira delicatezza, attenzione alle emozioni e al mondo interiore dei più piccoli. Cosa ti ispira quando costruisci una storia per bambini?
Difficile dare una spiegazione precisa di ciò che ispira quando si scrive, spesso basta una frase, un paesaggio, una situazione di vita quotidiana per far scattare un’idea di una storia. Penso che la cosa più importante sia guardare la realtà con lo stupore e la meraviglia che avevamo nell’infanzia. Bisogna sempre conservare dentro di sé un po’ di noi bambini.
3. C’è un tema che ti sta particolarmente a cuore e che torni spesso ad affrontare nei tuoi libri?
Nelle mie storie credo emerga sempre un’ apertura all’altro e alla specificità di ciascuno ma anche la determinazione che conduce alla soluzione di un problema e la grande importanza che attribuisco alle parole.
4. Qual è il libro a cui sei più affezionata? E perché?
Amo tutti i miei libri ma l’ultimo è sempre quello che amo di più perché sono sempre entusiasta della sua recente realizzazione ed ho sempre voglia di farlo conoscere il più possibile. Attualmente sono legatissima a Il venditore di ombrelli edito da Km edizioni che è appunto la mia ultima pubblicazione; adoro le illustrazioni, il formato e naturalmente la storia, racconta il grande problema che affligge questo venditore quando, nella bella stagione, non riesce a vendere più nulla. Si tratta di un signore che conosce un sacco di proverbi sul tempo meteorologico e che è ben deciso a superare questa difficoltà. La soluzione sarà proprio nelle parole. Come vedi, quando inizio a parlare delle mie storie è difficile fermarmi.
5. I bambini sono lettori sinceri e profondi. C’è una frase o un commento che ti hanno detto e che porti con te come autrice?
Sono tante le cose belle che mi hanno detto i bambini ma più che una frase in particolare, porto nel cuore la loro immediata disponibilità e fiducia quando mi presento, racconto le mie storie e propongo dei laboratori. Ti accolgono senza remore, sono tuoi amici fin da subito e non puoi che ricambiarli con la stessa intensità.
6. Se potessi regalare una frase ai piccoli lettori che crescono leggendo le tue storie, quale sceglieresti?
Come anconetana d’adozione - vivo ad Ancona sin da quando avevo sei anni – non posso non pensare ad una frase di Giacomo Leopardi, il grande poeta nato a pochi chilometri dalla mia città: Un buon libro è un amico che ti fa passare momenti piacevoli. Però mi viene in mente anche una filastrocca di Gianni Rodari che invita tutti a cercare le storie nascoste ovunque, si intitola
Il posto delle favole, la leggiamo insieme?
Le favole dove stanno?
Ce n’è una in ogni cosa:
nel legno, nel tavolino,
nel bicchiere, nella rosa...
La favola sta lì dentro
da tanto tempo, e non parla:
è una bella addormentata
e bisogna svegliarla...
Ma se un principe, o un poeta,
a baciarla non verrà
un bimbo la sua favola
invano aspetterà.
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